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Sotto Messina: Un Viaggio nel Cuore Nascosto della Città

Camminiamo ogni giorno sopra una città segreta, inconsapevoli della sua esistenza. Sotto le strade trafficate di Messina, celata alla vista, esiste un'altra realtà: un intricato labirinto di gallerie, cunicoli e passaggi sotterranei che raccontano una storia antica e affascinante. Questi sotterranei, un tempo vitali per la difesa della città e il suo approvvigionamento idrico, sono oggi oscuri ricordi di un passato che merita di essere riscoperto.

In molte città italiane ed europee, simili strutture sotterranee sono state trasformate in attrazioni turistiche, luoghi dove la storia prende vita per i visitatori. A Messina, però, la maggior parte dei cittadini non è nemmeno a conoscenza di queste gallerie. Eppure, questi tunnel non sono solo reliquie del passato; rappresentano un'opportunità per il futuro della città, un modo per raccontare la sua storia ai turisti che visitano Messina, magari partendo proprio da quei croceristi che affollano il porto.

Tra i vari passaggi sotterranei, sette sono i più noti, ognuno con la sua storia e il suo mistero. Il primo parte da Piazza Duomo, proprio sotto la Fontana d'Orione, uno dei capolavori del celebre scultore Montorsoli, realizzato nel 1553. Questo tunnel si collega all'antico acquedotto costruito tra il 1530 e il 1547, un'opera grandiosa che captava le acque del Camaro e del Bordonaro per portarle al cuore della città. L'acquedotto passava sotto la chiesa medievale di San Lorenzo, abbattuta per fare spazio alla fontana, e il tunnel è ancora percorribile per alcune centinaia di metri, passando sotto il Corso Cavour.

Un'altra galleria inizia in via S. Pelagia, vicino al Monte di Pietà, e conduce al Castello di Roccaguelfonia, ora Sacrario di Cristo Re. Sebbene oggi sia percorribile solo per una trentina di metri, questo passaggio fu testimone di molte vicende storiche, nascondendo sotto di sé la cripta di una chiesa ormai distrutta.

Un condotto ad altezza d'uomo attraversa via Santa Cecilia fino a Maregrosso. Costruito nel 1929 dall'ingegnere Giuseppe Arolla come collettore principale fognario, il tunnel è ancora oggi in perfette condizioni, un testimone silenzioso della storia ingegneristica della città.

Altri sotterranei includono la galleria del Torrente Trapani, abitata da una colonia di pipistrelli, e la galleria Santa Marta, costruita nel 1930 e usata come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale. Infine, il tunnel che parte da San Filippo e arriva fino a contrada Sivirga a Bordonaro, passando sotto via Comunale, chiude questa mappa segreta di Messina.

Questi sotterranei rappresentano una parte preziosa del patrimonio di Messina, un patrimonio che attende solo di essere riscoperto e valorizzato. Forse un giorno, questi passaggi bui e dimenticati torneranno alla luce, non solo come simboli di una città che fu, ma come percorsi turistici che raccontano la storia di Messina e della sua gente.

NOI COME GRUPPO MAP ABBIAMO PERCORSO ALCUNI DI QUESTI TUNNEL SOTTERRANEI..MA ANCHE QUI CI SAREBBE DA LAVORARE PER FARE IN MODO CHE QUESTI POSSANO DIVENTARE DELLE ATTRAZIONI TURISTICHE.. IN UN FUTURO CHISSà.

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